Berlusconi è solo l’incubazione.

La malattia vera e propria deve ancora
venire. Alcune crisi acute le abbiamo vissute e le viviamo ma ancora
il sistema immunitario della civilizzazione riesce a preservare un
unico corpo nazionale, un’unica nazione. L’eredità più pesante e
faticosa è, e sarà, il tifo politico che ha sostituito la
discussione sui contenuti. Sono stati incentivati, negli ultimi 15
anni, lo schierarsi a fianco di uno o dell’altro dimenticando il
merito. I dirigenti di oggi sono quelli che sanno parlare
meglio, si parlano bene, sanno arringare la folla. Che dicano una
marea di cazzate improponibili o si documentino ed espongano per dire
qualcosa di vero e sentito e frutto di studio e ricerca
intellettuale, non conta più nulla. La dimostrazione l’abbiamo avuta
davanti agli occhi letteralmente in milioni contemporaneamente,
quando il b stesso, prima in diretta tv dice una della tante balle
che racconta tutti i giorni e dopo poche ore, ancora in diretta tv,
afferma con la faccia impassibile che non ha mai detto una cosa del
genere! Milioni di testimoni non sono più sufficienti per sapere
qual’è la verità, che viene piegata al volere del potente e ancora
una volta, incredibilmente, in questo paese non succede niente.

Com’è possibile che una menzogna
palese di un capo di governo ai governati non provochi assolutamente
nulla? Il focus, il nocciolo, il centro, il cuore della questione è
questo: si discute da che parte stare ma non più se quella sia la
parte giusta. E questo atteggiamento politico e approccio alla vita
comune non è un caso, ne tantomeno iscritto nel dna degli italiani.
Questo, che a volte viene definito clima, ma che è più simile ad
una forma mentis anche se non incisa così in profondità, è il
risultato di una campagna politico-pubblicitaria, politica nei
contenuti, pubblicitaria nell’utilizzo di mezzi di persuasione di
massa del marketing moderno, che b e tutta la sua corte(pd compreso)
hanno portato avanti per fare quello che stanno facendo e che non
nascondono nemmeno più, ovvero, difendere il proprio denaro e
potere.

Il problema di questo approccio “tutto
a me” è che tende a sostuire al confronto la prevaricazione in
nome di una supposta verità in palmo di mano che giustifica
qualunque cosa e attraverso la privazione e l’arraffo la speculazione
la fa da padrona. Se nel breve periodo tutto questo può essere
sopportato da una nazione che ha saputo risparmiare ed investire
negli anni della ricostruzione(bisognerebbe poi parlare di piano
Marshall e annessi), nel lungo periodo verranno a mancare le
strutture materiali e culturali che fanno da fondamenta in una
società complessa. Allora quando poi ci si troverà a guardarsi in
faccia rendendosi conto di aver distrutto un intero patrimonio solo
per nutrire l’odio e la brama personali sarà tardi. Cosa potranno
fare gli italiani allora, chiedere aiuti internazionali che verranno
gestiti dagli stessi burocrati di sempre, votare a sinistra perchè
il bene comune è importante?

Se lasciamo che il sistema giudiziario
venga sbriciolato giorno per giorno come possiamo pensare che poi
improvvisamente, nel futuro radioso di democrazia e libertà che ci
viene promesso ad ogni discorso, tutto funzioni splendidamente? Se la
prescrizione e la depenalizzazione incentivano evasori e truffatori
mentre i giudici e i pubblici ministeri non hanno i soldi per fare
fotocopie qual’è la nazione che andiamo costruendo? Se il patrimonio
ambientale viene svenduto senza ritegno alla speculazione di
brevissimo periodo causando danni irreparabili, si vedano
inceneritori, rifiuti tossici, cementificazioni selvagge, scorie
nucleari, del bel paese cosa resterà?

Costruire è fatica, energie ed
investimenti, lacrime e sangue, dobbiamo tenerci stretto il
patrimonio civile, sociale e culturale che invece stiamo svendendo
per un re che ancora non è nudo…

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